Ma a Napoli conoscono le norme?

Ma a Napoli conoscono le norme?

 di Salvatore Nocera

Ho letto l’articolo comparso su Superando del 21 scorso intitolato “ E a Napoli non si può più andare a scuola “, nel quale si dà notizia dell’assurda situazione in cui centinaia di alunni con gravi disabilità non possono più andare a scuola poiché il Comune non ha i soldi per assegnare alle scuole gli assistenti per la cura dell’igiene personale degli stessi.

Però, a parte la presenza della Nota del MIUR prot n. 3390/2001, ma addirittura dal 2003 c’è un Contratto collettivo del comparto scuola  secondo il quale l’assistenza igienica degli alunni con disabilità è compito dei collaboratori e delle collaboratrici scolastiche. In particolare il CCNL del 2007 agli art 47,48 e Tab A stabilisce che il Dirigente scolastico deve dare un incarico specifico a qualche collaboratore  scolastico ( io ho sempre inteso ad un maschio ed a una femmina, almeno nelle scuole secondarie per il rispetto di genere ), i quali hanno l’obbligo dell’assistenza igienica  e quello di frequentare un breve corso di aggiornamento di 40 ore; ma hanno pure il diritto a ricevere un’indennità specifica di circa mille euro l’anno, che entrano a far parte della base stipendiale ai fini pensionistici. Come mai i Dirigenti scolastici ed il Comune di Napoli non conoscono questa normativa ormai vecchia di alcuni anni?

La spiegazione , maliziosa, è presto trovata: I dirigenti scolastici trovano una fortissima resistenza da parte dei collaboratori scolastici che  normalmente si rifiutano di svolgere queste mansioni e quindi dovrebbero continuamente litigare per applicare la normativa ministeriale e contrattuale; il Comune fa finta di venire incontro alla scuola offrendo assistenti “ materiali” invece di quelli che per legge ( l.n. 104/92 art 13 comma 3) dovrebbe fornire per l’autonomia e la comunicazione; perché lo fa gli assistenti materiali sono inquadrati in una fascia stipendiale inferiore a quella degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Così sono contenti tutti bidelli riottosi  e casse comunali. Lo sono meno le famiglie che non hanno personale con un titolo di studio superiore alla terza media e non aggiornato come prescrive la normativa.